La nouva fase della guera alle droghe a Río de Janeiro: polizia e soggezione criminale nelle favelas pacificate

All’inizio degli anni Ottanta le autorità locali di Rio de Janeiro hanno intrapreso una feroce “guerra alle droghe” all’interno delle favelas, territori urbani caratterizzati da elevati livelli di povertà e segregazione sociospaziale. La “guerra alle droghe” non si è posta come obiettivo ufficiale q...

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Detalles Bibliográficos
Autor principal: Saborío Rodríguez, Sebastián
Formato: informe científico
Lenguaje:Italian
Publicado: 2019
Materias:
Acceso en línea:http://repositorio.iis.ucr.ac.cr/handle/123456789/338
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Sumario:All’inizio degli anni Ottanta le autorità locali di Rio de Janeiro hanno intrapreso una feroce “guerra alle droghe” all’interno delle favelas, territori urbani caratterizzati da elevati livelli di povertà e segregazione sociospaziale. La “guerra alle droghe” non si è posta come obiettivo ufficiale quello di controllare definitivamente le favelas e posizionare la polizia al loro interno in maniera stabile, ma unicamente quello di colpire in modo sporadico, attraverso violenti raid, le fazioni criminali dedite allo spaccio. Queste ultime, attraverso l’uso delle armi, sono riuscite a guadagnare il controllo totale delle favelas, impedendo così alla polizia di accedervi se non, appunto, attraverso operazioni militari di grande portata e delimitate nel tempo. La “guerra alle droghe” in breve si è dimostrata essere una “guerra ai poveri”, trascinando indistintamente la totalità dei residenti delle favelas in un vortice di violenza. Dagli anni Ottanta fino agli anni Duemila, i rappresentanti del Governo di Rio de Janeiro hanno incrementato notevolmente il numero di agenti di polizia, degli armamenti di grosso calibro e la formazione in tecniche di guerrilla urbana per i membri della polizia (M. Pereira Leite, 2000, 2012; M. Misse et al., 2013).